Passione

Aforismi

Prometeo e Inganno

Una volta Prometeo, colui che plasmò con l'argilla la nuova generazione, aveva fatto con cura minuziosa la Verità, perché potesse rendere giustizia tra gli uomini.
Chiamato all'improvviso dal messaggero del grande Giove, affidò l'officina al fallace Inganno, che aveva assunto da poco come apprendista.
Questi, acceso dal desiderio di imitarlo, finché ebbe tempo, modellò con le sue abili mani una statua di aspetto uguale, di identica statura, e simile in tutte le membra.
Quasi tutto era stato ormai eseguito in maniera mirabile, quando gli venne a mancare l'argilla per fare i piedi.
A questo punto ritorna il maestro.
Inganno, turbato dalla paura per quanto aveva fatto, si precipitò a sedere al suo posto.
Prometeo, guardando meravigliato tanto grande somiglianza, volle che si vedesse la superiorità della propria arte.
E così mise nella fornace le due statue insieme; una volta ben cotte, e infuso loro l'alito vitale, la santa Verità avanzò con passo modesto, mentre la figura mutila rimase immobile sul posto.
Allora l'immagine falsa, prodotto del lavoro furtivo, fu chiamata Menzogna; e anch'io sono pienamente d'accordo con chi dice che non ha piedi.